Il recente incontro tra il presidente cinese Xi Jinping e il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, a San Francisco, ha segnato un importante capitolo nelle relazioni tra le due superpotenze mondiali.
Nonostante le parole di Xi sottolineino la vastità del pianeta e la possibilità di successo per entrambe le nazioni, è evidente che entrambe le parti stiano cercando un “disgelo” nelle loro relazioni.
Uno degli annunci più significativi è stato quello della ripresa delle comunicazioni militari e di vari accordi in settori che erano stati fonte di tensione. In particolare, l’impegno congiunto per contrastare il contrabbando di fentanyl negli Stati Uniti rappresenta una mossa importante. Il fentanyl, una droga potentissima, è stato responsabile di un aumento drammatico delle morti per overdose negli Stati Uniti. L’accordo prevede che la Cina perseguirà le aziende chimiche coinvolte nell’esportazione illegale del farmaco e dei suoi precursori dalla America Latina.
Durante il faccia a faccia di oltre quattro ore, Biden e Xi hanno anche discusso della situazione in corso tra Israele e Hamas, con Biden che avrebbe chiesto a Xi di esercitare la sua influenza sull’Iran per prevenire un’escalation del conflitto. Allo stesso tempo, i due leader hanno concordato di collaborare su questioni globali, come l’intelligenza artificiale e la lotta al cambiamento climatico.
Tuttavia, la questione di Taiwan rimane una “linea rossa” nelle relazioni bilaterali. Biden ha ribadito l’osservanza al principio di “una sola Cina”, mentre Xi ha dichiarato di non avere intenzione di riannettere l’isola con mezzi militari, auspicando una “riunificazione pacifica”.
La lotta al fentanyl è emersa come un punto chiave dell’accordo, rappresentando una vittoria significativa per il presidente Biden, che ha posto la lotta all’epidemia di oppiacei sintetici come priorità della sua amministrazione in vista delle elezioni del 2024.
L’interrogativo su Xi Jinping come “dittatore” è emerso durante una conferenza stampa post-incontro. Le dichiarazioni di Biden hanno suscitato reazioni dalla Cina, che le ha definite “manipolazione politica”. Tuttavia, la cena di gala che ha seguito l’incontro ha evidenziato una calorosa accoglienza da parte di imprenditori e rappresentanti di importanti aziende statunitensi.
Sebbene l’incontro abbia contribuito a promuovere il dialogo e la cooperazione, rimane la domanda se questa distensione sarà sostenibile nel tempo. Le differenze fondamentali tra le due nazioni persistono, con la questione di Taiwan che continua a rappresentare una potenziale fonte di tensione. Il ripristino delle comunicazioni militari è un passo significativo, ma la reale sfida sarà mantenere il dialogo in momenti di crisi.
In conclusione, l’incontro tra Biden e Xi ha centrato l’obiettivo di evitare che la competizione tra le due nazioni si trasformi in un conflitto aperto.
La decisione di istituire una linea di comunicazione diretta è un segnale positivo, ma solo il tempo dirà se questa distensione sarà duratura o se rimarrà una tregua temporanea in un panorama geopolitico complesso.
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