L’Europa si può salvare, salvando l’Africa?
La risposta ardita, graduale e probabile è un piano per dare vita ad Eurafrica.
- Gli ultimi 50 anni sono stati ricchi, felici e pacifici e hanno creato le premesse dei prossimi, che saranno problematici, più poveri e divisivi con un forte rallentamento dello sviluppo del mondo dovuto al fatto che la crescita demografica è solo in Africa e questo continente rimane povero e sottosviluppato.
- Inoltre, c’è in gioco un nuovo assetto che cambierà la faccia del mondo: una nuova Guerra Fredda tra Cina e USA, con un’Europa nel mezzo, un po’ addormentata. L’Africa è fuori campo, in panchina, con la quasi certezza di non entrare mai in gioco. La Cina tende a creare Eurasia attraverso la nuova Via della Seta, facendola passare come iniziativa commerciale. Dall’altra parte del globo, gli USA crescono in disuguaglianza, ricchezza e tecnologia. Si stanno formando tre nuovi poli geo-politici (Usa- Cina -UE), mentre le nazioni sono in via di superamento.
- Otto trasformazioni si stanno palesando nella loro forza: una fortissima disuguaglianza sociale, di reddito e patrimonio, un’incontrollabile innovazione tecnologica, un’urbanizzazione sfrenata, il clima impazzito, il forte invecchiamento, un incredibile incremento demografico che avviene solo in Africa, un cambio delle regole della rappresentanza politica.
- In mezzo a tutti questi cambiamenti, la preda è l’Europa. Invece di difendersi, il nostro continente
guarda al suo ombelico. L’attacco che sta subendo è palese e tutti se ne dovrebbero accorgere anche se ad alcuni ambigui capi di governo piace il doppio gioco. L’Europa è un continente ricco, con un ottimo welfare, con una classe media che, sebbene più debole, ancora esiste, ma il continente continua a invecchiare e a perdere popolazione in modo impressionante. - L’Africa giace sotto l’Europa. Cresce in popolazione a doppia cifra: dall’1,4 miliardi di oggi, ai 2,5 del 2050, ai 4,3 del 2100. Ma l’economia cresce molto meno della popolazione: rimarrà -senza dubbi-un continente poverissimo con un sistema politico corrotto e incapace di garantirne futuro.
- Quest’africa da un lato potrebbe provocare gravi danni a tutto il mondo esportando immigrazione, disordini sociali e terrorismo. Ma dall’altro potrebbe rappresentare un grandissimo nuovo mercato per sé stessa e per l’Europa, che manca proprio di quello che l’Africa ha: la gioventù, la forza numerica per il lavoro, le ricchezze naturali infinite. Non una nuova colonizzazione, ma un piano graduale di creazione di un nuovo mercato africano.
- La risposta potrebbe divenire Eurafrica: un terzo polo mondiale più giovane, più numeroso e politicamente più forte, nato dalla commistione tra la cultura e la ricchezza europea e la gioventù e la forza africana.
- Intanto, è arrivato nel mondo il Coronavirus. È bastato un virus per cambiare, non la partita
complessiva, ma almeno una parte del primo tempo. il virus è globale. Non rispetta i confini. Sta distruggendo in pochi giorni l’economia mondiale, mettendo a nudo una serie di problemi che erano sotto la cenere come quello di un’economia che si stava già bloccando. - Il virus, nella sua democratica spietatezza, ha creato le condizioni di una guerra mondiale con morti, feriti e un’economia da far ripartire. E una necessaria ricostruzione nei prossimi due-tre anni con iniezioni di miliardi.
Su queste premesse, l’autore pensa e dimostra che Eurafrica, un’ardita scommessa per il futuro dell’Africa e soprattutto dell’Europa, si possa fare.